
Il bouquet: chi lo vuole, chi proprio ne fa a meno e chi lo vorrebbe, ma non lo dice.
Non sono nozze senza il lancio del riso all’uscita della chiesa o del comune, ma neanche del bouquet dopo la cerimonia. Oggetto tanto desiderato, quanto temuto dal genere femminile!
Vediamo perché e partiamo da chi il bouquet lo afferra al volo.
Secondo la tradizione dovrebbe essere la sposa a lanciarlo verso le invitate, solitamente di spalle,
alla cieca, per evitare di provocare eventuali volontarie ingiustizie (e di conseguenza il proseguo
della festa) e lasciare la “fortuna” alla dea bendata, che sceglierà la predestinata all’altare. Oppure si
può tranquillamente scegliere di donarlo volontariamente a una persona che si considera
speciale.
Ma attenzione alla conservazione. E qui ci rivolgiamo a chi è veramente superstizioso. Il bouquet
deve passare di mano in mano (da sposa a fanciulla e via) almeno per tre volte. Quindi è
sconsigliato conservarlo (come una corona d’alloro) fino a essiccarsi completamente perché perde il
la sua magia.
Perché si parla di fortuna? Non vi raccontiamo niente di nuovo se nella tradizione nuziale il lancio
del bouquet oggi si identifica con una sola immagine: la persona che, fortunata (o condannata,
dipende dai progetti), sarà la prossima sposa. Anzi, per essere corretti la prima che riceverà una
proposta.
Ora un passo nella storia.
Sempre muovendoci tra la leggenda e storie popolari, in senso figurato, il lancio del bouquet stava a
significare la conclusione del periodo di fidanzamento e l’inizio di una nuova vita insieme per
moglie e marito. Infatti, nonostante sia diventato l’immancabile complemento dell’abito da sposa,
era il futuro compagno di vita che doveva regalare la composizione floreale in segno di omaggio.
Alcune fonti ci dicono che deriva dalla Francia del XIV secolo. Stando a questa versione, ottenere
un pezzo del vestito della sposa avrebbe portato fortuna agli invitati.
Ma ricercando e spulciando un po' siamo arrivati alla conclusione che le origini sono davvero
antiche e lontane. Dobbiamo scomodare gli arabi che per la cerimonia matrimoniale ornavano la
sposa con candidi fiori bianchi d’arancio nella speranza di avere una prole numerosa, prosperità
economica e felicità coniugale.
Nella speranza che non abbiate bisogno dell’aiuto del caso in futuro, allenate il braccio e non
mirate. Se ci credete, sarà la fortuna a scegliere!
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